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La nostra memoria

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le foto riportano alla luce la nostra storia

Non pensavo di avere il giorno così occupato durante la quarantena da Covid19. Una delle attività è quella di mettere ordine negli archivi, sia fisici che virtuali. I pc e gli archivi sul web (Google Drive ed altri) sono ormai gli armadi in cui custodiamo molta della nostra vita: documenti che prima avevano bisogno di stanze intere per essere conservati e scatole di tutti i tipi e dimensioni.


E proprio tra gli scatoloni ci sono le testimonianze di una ormai lontana vita vissuta perché, ad oltre 63 anni, i tempi dell’adolescenza sono davvero di un’altra epoca.
Mai avrei pensato che un album collettivo della mia vita da ragazzo potesse catalizzare la mia consultazione compulsiva per vari pomeriggi aprendo Facebook ad ogni notifica, ad ogni campanellina accesa: a Lanciano ci sono state due persone, Sandro Sala e Giuseppe Russo che ringrazio molto, che hanno ricalcato le orme di Zuckenberg aprendo una pagina su Facebook di foto dei periodi scolastici di ognuno.


Non solo ho contribuito pubblicando alcune mie foto del periodo scolastico, ma ho avuto modo di rispolverare ricordi persi tra i meandri della mia memoria. Si dice che non si capisce il presente e non si guarda al futuro se non si conosce il passato: ed il passato, la storia delle due o tre generazioni presenti in questo album, è la chiave di lettura di questa comunità lancianese che aveva in sé tutte le sollecitazioni e le spinte di quei tempi tumultuosi. Mi riferisco in particolare agli anni 70, quelli in cui siamo cresciuti dentro uno sconquasso totale, quelli in cui il buio della civiltà ha fatto capolino nella nostra vita.


Lo sguardo che ho ora è benevolo, affettuoso, conciliante verso tutti, compresi quelli che furono avversari di gioventù quando si avevano idee diverse per le quali si dava veramente l’anima, convinti di essere nel giusto. Avevamo tutti l’animo manicheista tipico dei giovani in cui il bianco e il nero non hanno grigi, in cui c’è una sola ragione plausibile e senza appelli.


Oggi l’età matura (forse matura, di sicuro esperta) ci consente di guardare meglio quella comunità lancianese che oggi ritrova il suo senso in un valore inequivocabile: la storia, quella che ci ha cresciuto dentro la pancia di una cittadina che ha offerto le proprie case, le proprie strade, i luoghi dove tutti abbiamo avuto l’opportunità di vivere, di crescere, di piantare il seme. Abbiamo così coltivato quella terra di cui dispongono i nostri figli ai quali stiamo lasciando quello che siamo riusciti a costruire nonostante le nostre diversità, le contraddizioni, i contrasti, le lotte.


Quindi le foto, che ci prendono, ci commuovono, ci riportano alla luce la nostra storia, ci ricordano che siamo i frutti di questa terra e che dobbiamo guardare avanti insieme perché il futuro è nostro e, soprattutto, dei nostri figli.