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La bicicletta compagna di fatica, memoria e orgoglio

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fratelli Lukacs

Nel piccolo agglomerato di Vasarhely, Janos Stekovics, 30 anni, reporter dell’agenzia MTI, ha realizzato, nell’arco di tre anni, con una macchina 13 x 18, questi ritratti del mondo rurale ungherese. Hodmezovàsarhely, che sorge sulla riva destra della Tisza, a qualche chilometro dalla Romania, ospita una colonia di artisti.
Pittori, scultori e fotografi vivono la vita del piccolo centro, dove Elkan Laszlo, più noto col nome di Lucien Hervé, ebbe i natali. Altri, la cui fama non si è diffusa altrove, hanno contribuito alla formazione dei giovani.
Jozsef Plohn, fotografo ritrattista del luogo, fu il maestro di Janos Stekovics, che così perpetua questa tradizione.
Se vi dico che i fratelli Lukacs sono gemelli, non dubiterete della cosa, ma questo fatto non spiega affatto la loro passione per la bicicletta, passione sfrenata che tempra i loro corpi segnati dagli anni. Tutto il villaggio li conosce, e la diversità degli abitanti non attenua l’onnipresenza di questi personaggi locali diventati i modelli preferiti del fotografo. Si offrono con tanta buona grazia all’obiettivo che li vediamo sorgere ad ogni pagina in una tenuta diversa. Inutile precisare che la loro esistenza è un esempio spesso citato a edificazione delle genti. Un esempio che conta il doppio, evidentemente.
Yacha Kliutchov

Da Zoom Collection n.23 di luglio-agosto 1983, nella mia biclioteca