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Rivitalizzare i centri urbani

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centro storico L'Aquila

Copiare il compito in classe a scuola o la prova scritta di un concorso non è proprio il massimo della correttezza e della coscienza; ma in altri casi non solo non è un delitto, ma è vantaggioso.

Il Comune di Bari ha lanciato “Un negozio non è solo un negozio”, il primo bando del programma d_Bari 2022-2024 per il sostegno all’economia di prossimità: fino a 50.000 euro a fondo perduto per ogni singolo progetto di sviluppo delle attività commerciali cittadine.
Questa interessante iniziativa è rivolta alle micro e piccole imprese già costituite e attive, con sede operativa nella città di Bari, operanti nei settori del commercio al dettaglio di vicinato, dell’artigianato, della somministrazione di alimenti e bevande, del turismo e dei servizi: a Bari credono che il futuro delle attività commerciali sia fortemente connesso alla loro capacità di specializzarsi, innovarsi, proporre al cittadino un’esperienza nuova e diversa rispetto al mero acquisto del prodotto. Queste attività sono, non sol oa Bari, un presidio economico ma anche sociale e urbanistico, in grado di qualificare l’ambiente esterno in cui sono collocate.
L’intervento finanziabile più interessante è alla voce “innovazione, specializzazione e personalizzazione dell’offerta” che significa innovare e diversificare l’offerta dei prodotti, ma soprattutto fornire servizi personalizzati pre e post-vendita.

Un po’ come succede nelle città dove le associazioni FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta organizzano corsi di meccanica della bici, corsi di guida, di abbigliamento, di alimentazione, di cicloturismo cosicché, le persone che vogliono comprare una bicicletta o perfezionare il loro andare in bici in città o fuori porta, possano accrescere la propria consapevolezza. Peraltro la FIAB organizza in Italia campagne chiamate Bike to Shop, fare la spesa in bici, in collaborazione con le associazioni di categoria dei commercianti e degli artigiani.

Il bando del capoluogo pugliese comprende altre voci importanti: rifunzionalizzazione e ibridazione degli spazi, digitalizzazione, sostenibilità ambientale, accessibilità, uso e valorizzazione dello spazio pubblico, commercio consapevole, sicurezza. Si può conoscere meglio il bando sul sito del Comune di Bari a questo link

Questa azione segna una tappa importante per il centro urbano che fornisce la possibilità, a chi è davvero capace, di costruire una realtà più al passo con i tempi, più organica ad un progetto di marketing urbano in grado di rilanciare le attività commerciali; soprattutto si permette al cittadino di vivere alcune zone urbane più a misura di persona.
Nel contempo sarebbe il caso di fermare il proliferare di centri commerciali i quali sono decentrati nella maggior parte dei casi, per cui devono essere raggiunti necessariamente con un mezzo privato che crea problemi di intasamento delle strade, inquinamento, pericolosità e consumo sfrenato di suolo per via di enormi piazzali per i parcheggi.

Ma in centro città bisogna costruire parcheggi per permettere alle persone di usufruire di “Un negozio non è solo un negozio”? La risposta è ovviamente NO.
I parcheggi, inutile ripeterlo, sono attrattori di traffico: con la chiusura ai mezzi privati basta organizzare un servizio navetta da un parcheggio esterno al centro città. O anche esterno alla città stessa, se parliamo di dimensioni contenute dell’area urbana.
Questa politica quindi va a favore dei cittadini, ma soprattutto va a favore degli esercenti del commercio che avrebbero grandi vantaggi da un centro città più salubre, più sicuro, più vivibile da grandi e piccini.

Il progetto del Comune di Bari può valere per tutti i centri urbani: sono necessarie teste pensanti capaci di una pianificazione urbana che dia priorità all’urbanistica, alla mobilità sostenibile e all’accessibilità.

Anche L’Aquila non sfugge a questa logica: l’Amministrazione Comunale ha meritoriamente organizzato una navetta gratuita che ogni 10 minuti fa la spola dal parcheggio del Terminal Bus di Collemaggio al centro storico. Ma se il centro non viene chiuso ai mezzi privati, se non si realizza una ciclabilità per il centro e nel centro, se non si ripristina il tunnel pedonale che dal terminal porta in centro, se non si compiono azioni organiche come quelle di Bari, il fallimento del rilancio del bellissimo grande centro storico medievale è assicurato.